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Immagine del redattoreProf. De Ieso

SVIZZERA: DISCRIMINAZIONE SULLA BASE DELLE ORIGINI


Come data di fondazione della Svizzera viene spesso citato l'anno 1291. Il riferimento non è del tutto sbagliato ma nemmeno completamente corretto. In realtà, alla fine del XIII secolo, i tre cantoni originari (Uri, Svitto e Untervaldo) sottoscrissero un semplice patto di aiuto e protezione mutuale. In questo modo vennero tuttavia poste le basi per un legame che sarebbe resistito fino al 1798. L'unione prevedeva che i cantoni si considerassero entità istituzionali praticamente autonome. 

Espansione, passo per passo: 

Dal 1353 al 1481, la vecchia Confederazione era formata da otto entità, dopo che cinque ulteriori cantoni (Zurigo, Berna, Lucerna, Glarona e Zugo) decisero di unirsi ai tre membri originari. Piano piano, la Svizzera si trasformò in uno spazio indipendente nel bel mezzo del Sacro Romano Impero. La tappa successiva fu segnata dalla Convenzione di Stans, grazie alla quale i membri dell'unione riuscirono a superare dei conflitti interni. Con il successivo arrivo di Friburgo, Soletta, Basilea, Sciaffusa e Appenzello, dal 1513 si giunse alla fase di una Confederazione formata da 13 cantoni. 

Rivoluzione in salsa francese 

Dopo quasi tre secoli, nel 1798 questa forma di Stato fu sconvolta dalla "rivoluzione elvetica" che, sull'esempio della vicina Francia, volle trasformare la vecchia Confederazione in una Repubblica centralizzata. "L'Ancien Régime" venne smontato con l'aiuto delle truppe di Napoleone, che occuparono il paese.  

Nella nuova Repubblica elvetica i cantoni equivalevano a semplici distretti amministrativi. La parentesi fu tuttavia di breve durata: la Svizzera tornò al suo modello di Confederazione di Stati dopo "l'Atto federale" del 1815,  seguito alla caduta di Napoleone e al Congresso di Vienna. Tra il 1803 e il 1815, altri 9 cantoni aderirono alla Confederazione: San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia, Ticino, Vaud, Vallese, Neuchâtel e Ginevra. Tutti gli "Stati" partecipanti hanno potuto difendere le caratteristiche principali della loro indipendenza fino ai giorni nostri. Lo si intuisce dal grado d'autonomia attuale dei cantoni.  

Ad esempio, alcuni cantoni della Svizzera romanda (Ginevra, Neuchâtel e Giura) ed il Ticino continuano ad autodefinirsi delle Repubbliche. Dalla nascita dello Stato federale svizzero, i cantoni non dispongono però più della sovranità statale. Da allora, le leggi e le disposizioni cantonali sono in effetti state sottomesse al diritto federale. 

Ampie competenze 

La struttura politica dei cantoni assomiglia in molti aspetti a quella della Confederazione. Il diritto fondamentale è raccolto nelle Costituzioni cantonali, che in molti casi risalgono ancora al XIX secolo.  

Come il Consiglio federale, gli organi esecutivi cantonali, formati da 5 o 7 "ministri", funzionano in maniera collegiale.  

A differenza del governo federale, dove la competenza è attribuita al parlamento, nei cantoni è tuttavia il popolo ad eleggere il governo locale.  

I legislativi cantonali sono poi formati da una sola camera (due a livello federale), che assume nomi diversi da cantone a cantone: parlamento, consiglio cantonale, gran consiglio. I cantoni dispongono inoltre delle competenze per determinare le proprie leggi e la propria Costituzione. È di responsabilità cantonale pure la giurisdizione. 

Territori invariati 

Secondo la Costituzione federale, la Svizzera è oggi suddivisa in 26 cantoni. Tra di loro, 6 sono considerati dei semi-cantoni (Ob- e Nidwaldo, Basilea Campagna e Basilea Città, Appenzello interno ed esterno). Ciò non ha particolari conseguenze per quel che riguarda il loro grado d'autonomia interno. A differenza dei cantoni (2 seggi), i semi-cantoni dispongono tuttavia di un solo seggio nel Consiglio degli Stati (camera alta del parlamento federale). In occasione di votazioni nazionali nelle quali il verdetto dipende anche dalla maggioranza dei cantoni, il risultato di un semi-cantone vale soltanto un mezzo punto (cantoni: 1 punto).  La maggioranza dei cantoni svizzeri affonda le proprie radici nella vecchia Confederazione. I loro territori sono rimasti invariati nel corso di secoli. 

Un nuovo cantone, l'ultima importante modifica risale al 1979, quando, da alcune "costole" del canton Berna, venne creato il canton Giura.  

Nel 1993 inoltre la valle di Laufen passò dal canton Berna e quello di Basilea Città. Dal punto di vista della superficie, gli estremi sono rappresentati dal canton di Basilea Città (il più piccolo, con 37 km2) e dal canton Grigioni (il più vasto, con 7'105 km2). Il cantone più popoloso è invece Zurigo, con 1.3 milioni di abitanti. Il suo opposto è Appenzello interno, dove gli abitanti sono soltanto 15'000. 

Infine la guerra civile che ci fu nel XIX secolo iniziata esattamente nel 1845 conseguì che Nel 1848 una nuova costituzione pose termine alla grande indipendenza di cui godevano i cantoni trasformando la Svizzera in uno stato federale (benché il nome confederazione fosse mantenuto) sulla pace stabilita nel 1848 venne emanata una Costituzione che divenne un ottimo punto di partenza per una maggiore integrazione dei cantoni, un rafforzamento del potere centrale e un periodo di forte crescita economica. 

Informazioni estrapolate da Swissiinfo.ch 

“Il Paleolitico inizia circa 2 milioni di anni fa e termina 10.000 anni fa.  Paleolitico significa età della pietra antica. Il paleolitico è caratterizzato dalla realizzazione degli strumenti in pietra con la tecnica della pietra scheggiata (come il chopper: realizzato dalla prima forma di evoluzione dell'uomo: l'ominide). Questa tecnica fu ancora utilizzata nei periodi successivi, ma mescolata ad altre di più recente introduzione. Come ad esempio i Neanderthal, l'uomo di Neanderthal deve il suo nome alla località in cui furono rinvenuti i primi resti, la valle del Neander presso Düsseldorf, in Germania, nel 1856. Apparve circa 350.000 anni fa e si estinse circa 30.000 anni fa, con una massima diffusione in Europa, Italia compresa, tra gli 80 e i 40.000 anni fa. 

“Gli storici chiamano civiltà l'insieme delle caratteristiche di un popolo. Il termine deriva dal latino civitas, che significa "città”. Nei tempi più lontani, infatti gli uomini vivevano tutti in modo simile”. Con le prime città, invece, iniziarono a emergere modi di vivere diversi. 

In un'accezione più moderna, il termine civiltà fa riferimento all'insieme di tutele dei diritti umani e del contesto sociale ed etico messe in atto da un paese, e quindi dalla maggioranza della popolazione che lo compone. 

 

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